TOV, naming e payoff: la triade del branding dal punto di vista copy.
Ma cosa si intende per Branding? Professionista che vai, definizione che trovi.
A casa mia il branding è sia la cornice che l’opera, sia la melodia che il testo. Quando parlo di Branding parlo di:
- Naming
- Payoff
- Tone of Voice
Naming
Il nome che contraddistingue la tua attività, il tuo prodotto o servizio. Quello che faccio io è trovare il nome giusto, non dare il nome giusto. La differenza è importante, perché il processo di naming si basa su:
- i valori da veicolare
- le particolarità del brand o del prodotto
- il target di riferimento
Quindi tutte caratteristiche che esistono già e che vanno valutate attentamente. Non faccio naming “fighi” per il puro gusto di esserlo.
Payoff
Una frase al servizio dell’iconicità.
Un payoff vale mille parole, anche perché ogni tanto serve proprio a sostituirle, mille parole. Far capire cosa, per chi, come e forse perché è spesso la funzione demandata al payoff. Anche in questo caso i punti di riferimento sono Valori-Particolarità-Target, ma dobbiamo fare un passo in più: dobbiamo far sì che completi il naming, che vadano a braccetto, che siano una coppia felice.
Tone of Voice
Se il tuo brand fosse una persona come parlerebbe? Sostanzialmente creare un tono di voce è un po’ rispondere a questa domanda.
Perché è importante avere un TOV?
- Per risultare riconoscibili dal proprio pubblico
- Per mantenere coerenza nella propria comunicazione
- Per facilitare e velocizzare tutte le operazioni di scrittura e comunicazione
La mia ricetta
Gli ingredienti necessari per trovare naming e payoff (e il TOV giusto)
- 1 questionario
- 1 intervista
- q.b. ricerca
- 3 proposte di naming
- 3 proposte di payoff
- 1 TOV (e tanti esempi)
- un pizzico di affiancamento per l’utilizzo del nuovo TOV