Il termine SEO è responsabile della maggior parte dei brividi lungo la schiena di qualsiasi marketer, tanto quanto “Meta down” lo è per un Social Media Manager.
Questa parolina magica, acronimo di Search Engine Optimization, è fondamentale per (quasi) qualsiasi sito internet e si concretizza in una serie di azioni che permettono di ottimizzare il posizionamento del proprio portale, in relazione a specifici termini o query di ricerca.
Se è vero che fino ad oggi la SEO è stata regina incontrastata delle azioni relative alle strategie digital (con un senso), oggi iniziamo a vedere l’ascesa di qualche altro simpatico acronimo. Prima di parlarne nello specifico, ecco un piccolo, e necessario, glossario:
Acronimo | Spiegazione |
SEO: Search Engine Optimization | Tutte le azioni volte ad ottimizzare il posizionamento di un sito internet secondo termini di ricerca. Include: l’utilizzo di keyword nel testo, descrizione alternativa immagini, quantità di testo minima, scrittura di metadescrizioni, slug e altro ancora! |
SERP: Search Engine Result Pages | L’insieme dei risultati mostrati dal motore di ricerca in relazione ad una specifica query (es: le pagine che visualizzo cercando “copywriter freelance Udine” su Google) |
SEM: Search Engine Marketing | L’insieme delle azioni web marketing finalizzate ad aumentare il traffico sul sito e la sua visibilità. |
OSO: Organic Search Optimization | L’ottimizzazione della propria presenza digitale a livello multicanale, che accorpa sito internet e canali social (non è chiaro? Poi lo spiego meglio, continua a leggere). |
SXO: Search Experience Optimization | La creazione di una UX ottimizzata per offrire un’esperienza efficiente, efficace e coinvolgente all’utente (anche in questo caso ne parliamo meglio più avanti). |
Ora che abbiamo dato un senso a qualsiasi tipo di Search, andiamo a vederne le caratteristiche delle principali 3 (SEO-OSO-SXO) e il come valutare l’importanza e la portata di queste azioni.
SEO: quando, come e perché
Come abbiamo anticipato, quando parliamo di SEO parliamo di azioni volte a far diventare il proprio sito internet un risultato in evidenza per particolari keyword o query di ricerca.
Quando occuparsene:
Quando la propria attività ha bisogno di avere un portale visibile, visitabile e di riferimento per attività del settore. Quando si vuole apparire come risultato per ricerche complesse e non semplicemente per il proprio nome (es: un locale che voglia essere trovato nella ricerca “ristoranti a Bologna” e non solo grazie al suo nome “Romagnam”).
Bonus: Qualora non si abbia questa esigenza ha molto più senso curare efficacemente la propria scheda Google e i canali social.
Come occuparsene:
- Partendo da una strategia keyword: cosa scrive il mio target quando cerca un’attività come la mia? Quali parole usa?
- Studiando la strategia dei propri competitor (non copiando!) e capendo come hanno deciso di posizionarsi e in che modo distinguersi.
- Inserendo le keyword nei testi che devono essere presenti e mediamente corposi,
- Facendo attenzione alle descrizioni delle immagini e non dimenticando metadescrizioni e slug.
Perché occuparsene:
Per essere rilevanti online! Questo vuol dire non solo “esserci” ma dare al proprio pubblico contenuti di valore.
OSO: quando, come e perché
Il concetto di OSO è abbastanza recente e nasce per rispondere ad un’esigenza a cavallo tra l’umano e l’artificiale. Si tratta infatti dell’ottimizzazione della presenza organica (termine generalmente utilizzato in antitesi a paid) e che si espande dal solo sito internet ai canali social e ai contenuti web in generale.
Quando occuparsene?
Quando la propria attività ha diversi canali digitali presidiati o ha intenzione di presidiarli.
Al giorno d’oggi una presenza online/social è praticamente fondamentale per ogni tipo di attività. Questo non significa “tutto-dappertutto” che in molti casi è deleterio, ma che lo spazio digitale è quello in cui attualmente si creano connessioni reali.
Come occuparsene?
Curando la propria presenza online in modo completo. I termini da usare e gli hashtag devono rispondere ad una strategia marketing coerente. I contenuti devono essere mirati nella singola piattaforma e devono offrire valore, rispondere alle esigenze del target.
Perché occuparsene?
Perché è cambiato il modo in cui le persone cercano informazioni, non più solo su motori di ricerca ma anche sui social. Oltre a questo, i servizi di ricerca powered by AI propongono risultati digitali in modo multicanale: sia dai siti che dai social network, questo significa che lavorare bene soltanto sul proprio sito non è più sufficiente (es: la ricerca “ricetta pan brioche” può dare come risultati: una pagina di un sito, un Reel su Instagram e una bacheca Pinterest secondo l’efficacia del contenuto di rispondere alla domanda dell’utente).
Se sono riuscita ad incuriosirti dai un occhio a questo articolo di Yoast che parla della Search Generative Experience di Google oppure questo che invece fa riferimento al nuovo AI Overview.
SXO: quando, come e perché
SXO è una SEO sotto steroidi. In aggiunta a tutto quello che ha senso per la SEO si concentra sulla UX (user experience). Questo significa che non si vuole solo mirare all’essere “trovati”, ma anche a garantire un’ottima esperienza sul sito per migliorare engagement, conversione e esplorazione.
Quando occuparsene?
Quando il proprio sito internet oltre ad avere una funzione vetrina ha anche un e-commerce e/o un’area blog aggiornata e importante. Investire in SXO significa mirare a far passare al target più tempo sul proprio sito, offrendo un’esperienza veloce e intuitiva, ma anche interessante.
Come occuparsene?
Ottimizzando ogni processo, creando un’architettura informativa chiara ed esaustiva. Ogni passaggio, caricamento e dettaglio deve essere curato sia dal punto di vista delle performance che dell’intrattenimento dell’utente. Ottima in questo senso anche la creazione di materiale informativo, guide e checklist utili.
Perché occuparsene?
Perché gli utenti vogliono essere intrattenuti oltre che informati. Per incentivare un ritorno del proprio pubblico. Nel caso di un sito con e-commerce questo può tradursi in nuove vendite o vendite ripetute, nel caso di un website puramente informativo questo può significare un aumento della propria brand reputation e awareness.
“Si, ma Chiara, devo tenere in mente tutte queste cose? Essere online inizia ad assomigliare ad una corsa a ostacoli!“
Forse un po’ lo è, ma tenendo in mente pochi, pratici, accorgimenti forse possiamo trasformare la corsa ad ostacoli in un sentiero percorribile:
Incrociare SEO, OSO e SXO in 3 passaggi
- Capire cosa cerca il target
Sia in relazione alle parole utilizzate per cercare una soluzione al proprio problema sia per quanto riguarda le informazioni richieste. L’utente vuole risposte facili, chiare, veloci e complete. Rispondere alle sue domande è la chiave per avere successo online.
- Scoprire dov’è il pubblico
Dove bazzica l’utente che vogliamo intercettare? Sul web o sui social? Preferisce un’esperienza mobile first o desktop? Una volta capito sarà sufficiente utilizzare questo come bussola per i successivi step.
- Offrire un’esperienza originale
Contenuti, dinamiche e flussi: la capacità di distinguersi in queste aree e avere sempre una UX fluida e veloce. Tutto questo fa molto più rima con concretezza che “effetto wow”.
Adesso forse hai le idee più chiare, oppure le mani nei capelli. Ma se stai per andare online e cerchi una persona per scrivere i testi del tuo sito internet posso aiutarti. Scrivimi anche solo per una consulenza oppure prenditi ancora un pò di tempo scoprendo nel dettaglio cosa posso fare per per te.