Quando parliamo di accessibilità web facciamo riferimento alla possibilità da parte di persone con disabilità, temporanea o meno, di utilizzare servizi digitali (dai siti internet ai social media) avvalendosi di tecnologie ausiliarie quali screen reader, periferiche adatte, controllo vocale, oculare ecc.
Proprio come nel mondo offline, anche online possiamo trovare barriere architettoniche, in questo caso informatiche. Queste rendono inutilmente complicata la vita di persone che fruiscono dei contenuti digitali avvalendosi di strumenti e tecnologie accessorie.
Nel corso di questo articolo vedremo come abbattere alcune di queste barriere, ma prima è fondamentale capire nello specifico di cosa stiamo parlando.
Come naviga sul web una persona con disabilità?
Molto spesso diamo per scontato che ogni persona abbia pressoché la stessa esperienza digitale, ma così non è.
Proviamo a pensare a come “consumano” i contenuti web le persone cieche o ipovedenti, il semplice scorrere di un carosello su Instagram o lo shopping online diventa un’esperienza quantomeno complicata eliminando la parte visiva. In questo senso entrano in gioco gli screen reader, i software per il comando vocale e i display Braille. Tramite l’utilizzo combinato di questi strumenti, una persona con disabilità visiva può usufruire dei contenuti, potrà quindi avere una descrizione o lettura dei testi di un carosello e un’idea precisa dei prodotti acquistabili.
La sordità può sembrarci meno di impatto nel godimento dei contenuti web, ma ogni video senza sottotitoli è un materiale difficilmente apprezzabile, soprattutto se si tratta di un voiceover in cui non è possibile nemmeno provare a leggere il labiale.
E ancora quando facciamo riferimento a un disturbo dell’apprendimento, come potrebbe essere la dislessia, andiamo incontro a tutto un altro set di barriere che rendono l’esperienza, intuitiva per molti, un labirinto senza uscita.
Ci sono infine persone che hanno necessità di controllare la propria presenza digitale con un puntatore oculare o con la propria voce.
Quali sono le barriere architettoniche digitali?
Come si può intendere dalla breve introduzione fatta, le barriere architettoniche digitali sono più diffuse di quanto si pensi. In una nota positiva però stiamo per vedere quanto possa essere semplice abbatterne qualcuna con solo un po’ di attenzione.
Immagini senza descrizione alternativa
Quando sul web l’immagine non ha una descrizione alternativa, molto spesso (non sempre!) semplicemente non esiste per chi non può vederla, oppure viene descritta in modo automatico con tutti i limiti del caso (ricordate che le alt description sono indispensabili anche per la SEO → ne ho parlato in questo articolo, apritelo in una nuova scheda per dopo!).
Immagini e testo che non possono essere ingranditi
Spesso questo succede quando l’esperienza di navigazione non è ottimizzata per i vari dispositivi. Mettiamo da parte (un pochino, non guardatemi così) l’estetica a favore di una maggiore accessibilità!
Grafiche e testi difficilmente leggibili
Qui convergono un po’ i due punti precedenti, perché ci troviamo di fronte ad un contenuto visual che può essere difficilmente usufruibile non solo da persone con disabilità visiva, ma anche nel caso di dislessia. Parliamo, ad esempio, di accostamenti cromatici testo/sfondo non ottimali, mappe concettuali e tabelle molto piene.
Video senza sottotitoli
I sottotitoli possono rendere godibile un video altrimenti parziale per persone con disabilità uditiva. Certo, moltissime piattaforme mettono a disposizione sottotitoli automatici, ma deve ancora arrivare il giorno in cui questi siano completamente affidabili e privi di strafalcioni, soprattutto se il contenuto è informale o colloquiale.
Collegamenti ipertestuali non adeguatamente differenziati
Un link potrebbe essere una porta importante o necessaria per l’esperienza di navigazione di qualsiasi utente. Quando non è differenziato bene (quindi non solo cromaticamente) può essere difficilmente utilizzabile, ad esempio da persone affette da daltonismo.
La spaziatura dei contenuti
Capita di trovare online siti internet in cui i link (tra cui: CTA, menù…) sono difficilmente cliccabili perché poco spaziati dal resto del contenuto, proviamo a pensare ad una persona che deve controllare con gli occhi il proprio puntatore, sarà molto difficile avere la precisione necessaria.
Queste sono soltanto alcune delle barriere architettoniche digitali che molte persone si trovano a dover superare nel corso della propria vita, a livello temporaneo o meno. A questi, vanno sommati tutti quegli accorgimenti strutturali deputati ai webmaster per rendere i siti internet compatibili con i software delle periferiche di cui facevamo menzione prima.
Come abbattere le barriere architettoniche digitali
Premettiamo che l’Intelligenza Artificiale in questo senso sta già dando una buona mano all’accessibilità descrivendo sempre meglio le immagini e agevolandone così la comprensione. Vediamo allora come possiamo abbattere alcune di queste barriere architettoniche digitali anche senza avere particolari competenze di programmazione.
Immagini e grafiche
Quando parliamo di contenuti visual possiamo:
- inserire una descrizione alternativa
- rendere il soggetto chiaro o facilmente individuabile
- limitare la quantità di testo contenuta in grafica
- utilizzare font facilmente leggibili e non troppo piccoli
Testi
Nella produzione di materiale testuale, invece dovremmo:
- utilizzare font facilmente leggibili (per citarne alcuni: Arial, Open Sans, Helvetica, Verdana) con un carattere non troppo piccolo e una buona interlinea (1,5).
- mantenere i periodi brevi e i paragrafi ben separati
- sottolineare i link e non differenziarli solo per colore
- avere sempre un buon contrasto tra lo sfondo e il testo per aumentarne la leggibilità (sfondo bianco/testo nero – sfondo crema/testo nero – sfondo verde scuro/testo bianco)
- non usare righe di emoji “inutili”, queste infatti verranno lette una a una (mettere 6 emoji della torta su un post di compleanno significherà che una persona cieca sentirà “tortatortatortatortatortatorta” e potrebbe volervi far inserire la faccia nella suddetta)
Video
Parlando di video, sia esplicativi, che voiceover che motion graphic:
- inserire sempre i sottotitoli (con gli accorgimenti testuali visti sopra)
- creare una versione con il linguaggio dei segni
- evitare effetti luminosi lampeggianti (o avvertire della loro presenza a inizio video)
Un esempio pratico: @riscriviamolo
Scrivendo questo articolo ho potuto rivalutare anche i miei stessi contenuti social e proprio da qui è nata la nuova grafica per una delle mie rubriche. Nello specifico ho:
- aumentato il contrasto tra il testo e lo sfondo
- eliminato elementi unicamente estetici, ma che potevano essere di disturbo
- aumentato la dimensione del carattere
Qui di seguito potete vedere il prima e dopo di un post!
Questi sono solo alcuni degli accorgimenti che possiamo mettere in pratica per aiutare tutte le persone a fruire dei contenuti che creiamo. Questo, oltre a fare un passo nella direzione dell’inclusività, permette ai nostri messaggi, prodotti e post di essere apprezzati da un pubblico ancora maggiore!
- Legge Stanca per l’accessibilità digitale per PA e non solo: https://docs.italia.it/AgID/documenti-in-consultazione/lg-accessibilita-docs/it/stabile/index.html
- Ciechi e ipovedenti su internet https://www.uiciechi.it/osi/03NonVedenti.html
- Dislessia e accorgimenti web https://userway.it/blog/accessibilita-web-dislessia-font
- Come si parla della disabilità https://www.fanpage.it/attualita/parlare-di-disabilita-quali-sono-le-parole-corrette-da-usare/